La bonifica di suolo e sottosuolo in siti contaminati viene effettuata al fine di salvaguardare l’ambiente e la salute, intervenendo sulle zone e terreni contaminati, e restituendo un’area priva di contaminazioni, che verrà di seguito restituita priva di agenti inquinanti e atta alla destinazione d’uso precedentemente pianificata.
Per definizione normativa la bonifica è “l’insieme degli interventi atti ad eliminare le fonti di inquinamento/le sostanze inquinanti o a ridurre le concentrazioni delle stesse presenti nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque sotterranee ad un livello inferiore alle Concentrazioni Soglia di Rischio, intrecciando tematiche economiche, ambientali e normative.
Di fatto, le fasi del procedimento di bonifica del suolo e sottosuolo sono schematicamente i seguenti:
- comunicazione iniziale, agli Enti Competenti, al verificarsi di un evento potenzialmente rischioso di contaminare il sito
- definizione della tipologia di sito interessato alla bonifica, e verifica preliminare della distribuzione della contaminazione
- predisposizione del Piano di Caratterizzazione, consistente nella raccolta di dati storici finalizzata alla ricostruzione di tutte le attività produttive che si sono succedute sul sito, luoghi di stoccaggio dei rifiuti e/o delle materie prime, vasche e serbatoi interrati e/o fuori terra, pozzi disperdenti, reti di sottoservizi, ecc. Di conseguenza a quanto appena esposto, viene definito un protocollo di campionamento ed analisi, per definire meglio quali siano le tipologie di inquinanti presenti ed in quale quantità
- redazione delle Analisi di Rischio
- redazione del Progetto Operativo di Bonifica (detto anche POB)
- collaudo degli interventi di bonifica da parte degli Enti Competenti (ARPA)
- redazione di una Relazione Tecnica da parte di Arpa e conseguente emissione del Certificato di Avvenuta Bonifica.
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